Il glicogeno è una molecola composta, analogamente a quanto detto per l’amido, a partire dal monomero elementare dei carboidrati, ossia il glucosio. Questo polimero, così definito proprio per la sua struttura composta, funge nell’organismo umano da riserva energetica glucidica. Viene depositato prevalentemente nel fegato e nel muscolo scheletrico, ma è comunque presente anche in altri tessuti, tra cui cuore, reni, e tessuto adiposo.
Il glicogeno è una molecola glucidica che, in condizioni di aumentata concentrazione di glucosio nel sangue (iperglicemia), viene sintetizzato e successivamente archiviato nei tessuti deputati a tale scopo. Mentre, in situazioni opposte, va incontro ad una demolizione, così da poterne ricavare nuovamente glucosio.
Ecco, nello specifico, i tessuti in grado di archiviare glicogeno:
— Tessuto muscolare —
Nei muscoli viene immagazzinato circa il 60/70% del glicogeno dell’intero organismo (approssimativamente 12-16 g/kg). La funzione di tale riserva glucidica è quella di fungere da fonte di energia prontamente disponibile per la contrazione muscolare. Pertanto, il glucosio ricavato dalla scissione del glicogeno muscolare, non può essere rilasciato nel torrente ematico. Non può quindi agire sulla concentrazione di glucosio del sangue, né essere sfruttato da altri tessuti. Il glicogeno contenuto nel muscolo scheletrico è approssimativamente di 12-16 g/kg, per un totale di circa 300-400 g. Il tasso con cui il glicogeno muscolare è ossidato dipende largamente dall’intensità dell’esercizio e dal sistema energetico attivato. Inoltre, da sottolineare come il glicogeno leghi a sé una quantità d’acqua notevole, il che implica osservazioni legate al peso corporeo sia in caso di carenza, che di abbondanza di glicogeno.
— Tessuto epatico —
Nel fegato è stoccato circa il 20/30% del glicogeno di tutto l’organismo. Il principale ruolo del glicogeno epatico è quello di mantenere stabili e costanti i livelli di glucosio ematico, poiché rappresenta la principale scorta endogena di carboidrati che può essere sfruttata dai vari tessuti del corpo, pertanto ha un contenuto molto variabile. Il glucosio è il principale, e in condizioni normali l’unico, substrato utilizzato dal cervello e da altri tessuti glucosio-dipendenti. Questi ultimi hanno la priorità nel consumo di glucosio e contrariamente ad altri tessuti corporei, non sono in grado di sfruttare lipidi a scopo energetico. Il tessuto nervoso è citato come uno dei principali tessuti che richiedono glucosio, anche se in condizioni critiche esso è in grado di sfruttare i cataboliti dei lipidi (corpi chetonici).
— Tessuto renale —
Anche i reni, in percentuale minima, sono in grado di accumulare glicogeno e rilasciarlo nel sangue, ma dal punto di vista quantitativo questo è meno rilevante.